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Comunicato stampa

Mercato del gas naturale: è ancora insufficiente la concorrenza nella attività di vendita ai clienti finali

Milano, 17 February 2006

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha

pubblicato il rapporto "Situazione del mercato della vendita di gas naturale ai

clienti finali in Italia", redatto ai fini della verifica del grado di

concorrenza attuale. Il rapporto è disponibile sul sito internet

www.autorita.energia.it

Gli elementi raccolti nel rapporto mostrano purtroppo un quadro complessivo,

relativo al mercato della vendita di gas ai clienti finali, caratterizzato

ancora da notevoli criticità sotto il profilo concorrenziale. Da un lato si

evidenzia la dominanza dell'operatore principale Eni in tutte le fasi della

filiera e in particolare in quella dell'approvvigionamento; dall'altro lato si

delinea una struttura di offerta, in particolare quella rivolta ai clienti

finali allacciati alle reti di distribuzione, frammentata ed essenzialmente a

carattere locale.

Un ulteriore elemento di analisi, in merito alle logiche di espansione delle

imprese nel settore del gas in Italia, è desumibile dalla comparazione delle

quote di mercato nella vendita finale: il gruppo Eni detiene una quota rilevante

(pari a circa il 25% delle vendite sulla rete di distribuzione e al 65% delle

vendite sulla rete di trasporto) in confronto alle restanti imprese nel mercato,

molte delle quali non arrivano all'1% del mercato nazionale. Bisogna però

aggiungere che, proprio perché numerose imprese assumono una posizione rilevante

a livello locale (con quote di mercato prossime, in molti casi, al 100% nei

rispettivi ambiti di vendita) e continuano a rifornirsi all'ingrosso da Eni,

tende a perpetuarsi la situazione di dipendenza dall'operatore principale e di

scarso incentivo a competere con altri operatori per l'ampliamento delle proprie

quote di mercato.

Appare pertanto necessario, in primo luogo, intervenire per assicurare

condizioni strutturali in grado di favorire il confronto competitivo tra i

venditori, attraverso investimenti in infrastrutture di importazione e

stoccaggio, che consentano una maggiore diversificazione delle fonti di

approvvigionamento e liquidità del sistema; occorre anche prevedere la

separazione proprietaria delle infrastrutture dalle attività di vendita, al fine

di garantire possibilità di accesso non discriminatorio a tutti gli operatori e

uno sviluppo di tali infrastrutture non condizionato da interessi di soggetti

operanti in altre fasi della filiera.

Il rapporto costituisce anche un quadro di riferimento per un'eventuale

revoca o modifica del meccanismo di tutela regolatoria attualmente in vigore.

Tale meccanismo, si ricorda, sancisce l'obbligo per il venditore di proporre ai

clienti finali con consumi inferiori ai 200.000 mc/anno (che sono in buona parte

utenza domestica) le condizioni economiche calcolate sulla base di criteri

stabiliti dall'Autorità unitamente ad eventuali altre offerte commerciali.

Lo scenario evidenziato pone, a giudizio dell'Autorità, la necessità di

mantenere le attuali azioni di tutela regolatoria da parte della stessa

Autorità, a favore dei clienti finali aventi modeste dimensioni di consumo; ciò

in quanto l'attuale assetto di mercato non è ancora in grado di assicurare ai

consumatori possibilità concrete di scelta dell'operatore più conveniente fra

tutti i concorrenti.

L'Autorità avverte, altresì, l'esigenza di una riflessione sull'ancora

insoddisfacente grado di concorrenza al quale si è finora pervenuti, segnalando

al Governo e Parlamento le problematiche riscontrate nel rapporto affinché

possano trarsi indicazioni per intervenire sull'assetto del mercato e, in

particolare, sulla definizione e separazione dei ruoli dei singoli operatori.

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