Comunicato stampa
Contenuti aumenti tariffari per l'ultimo trimestre 2004: elettricità 0,7%, gas 0,8%. Le tariffe medie annuali risultano comunque in diminuzione rispetto a quelle dello scorso anno
Milano, 30 settembre 2004
L'Autorità per l'energia elettrica ha provveduto all'aggiornamento
trimestrale delle tariffe di elettricità e gas, tenendo anche conto degli
andamenti dei prezzi internazionali dei combustibili utilizzati per la
produzione elettrica e del metano.
Per l'elettricità gli acquisti operati dall'Acquirente Unico per conto
dei clienti vincolati, hanno permesso un contenimento degli aumenti legati
all'andamento del prezzo del petrolio (che trascina anche quello del metano)
aumentato di circa il 25% negli ultimi sei mesi. Ciò ha contribuito a limitare
l'aumento della tariffa elettrica rispetto al trimestre precedente allo 0,7% in media nazionale e
all'1,1% per
il settore domestico. Comunque, considerate le
variazioni trimestrali precedenti, la nuova tariffa domestica, al netto delle
tasse, risulta inferiore, dello 0,4% a valori correnti e del 2,6% a valori
costanti, rispetto a quella dello stesso trimestre dell'anno precedente.
Per il gas, si ha un analogo contenimento della tariffa finale, che
aumenta solo dello 0,8%, rispetto al trimestre precedente: l'impatto
dell'aumento internazionale del prezzo degli idrocarburi è stato attenuato
dalla riduzione della tariffa di distribuzione del gas per il periodo 1 ottobre
2004 - 30 settembre 2008. Anche nel caso del gas la nuova tariffa risulta
inferiore, dello 0,7% a valori correnti e del 2,8% a valori costanti, rispetto a
quella dello stesso trimestre del 2003.
Parallelamente e in connessione con le nuove tariffe di distribuzione, sono
stati anche definiti sensibili miglioramenti dei livelli di qualità e di
sicurezza del servizio del gas. I provvedimenti sono disponibili sul sito
www.autorita.energia.it
Elettricità. L'aumento per ottobre-dicembre segue un aumento di
analoga entità preceduto da tre trimestri in discesa e uno di stabilità. Per
gli aggiornamenti trimestrali l'Autorità si basa sui costi di acquisto
dell'elettricità sostenuti dall'Acquirente Unico per conto dei clienti del
mercato ancora "vincolato" (famiglie, commercio, artigianato) e anche
sulle previsioni di spesa formulate dallo stesso per i mesi successivi. Per i
suoi approvvigionamenti l'Acquirente Unico, oltre a beneficiare delle quote di
energia di importazione e di energia cosiddetta Cip6 ad esso riservate, stipula
contratti bilaterali anche del tipo per differenze (a prezzi prefissati) o
acquista direttamente nella borsa dell'elettricità. La tariffa media nazionale
al netto delle imposte risulta ora pari a 10,25 centesimi di euro per kWh ed è
composta dalle seguenti voci: trasmissione, distribuzione e misura (comprese le
componenti a copertura dei costi di perequazione e miglioramento della qualità
del servizio) 2.36 centesimi di euro per kWh (23%); produzione, dispacciamento e
vendita 6,61 centesimi di euro per kWh (64,5%); componenti specifiche
(certificati verdi, interrompibilità, disponibilità impianti e
riconciliazione) 0,32 centesimi di euro per kWh (3,1%); oneri generali di
sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle
reti isolate, perdite) 0,96 centesimi di euro per kWh (9,4%).
L'intervento tariffario odierno determina per la famiglia residente con una
potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la
grande maggioranza dell'utenza domestica, una maggiore spesa, comprese le tasse,
di circa 3,50 euro all'anno; ciò nonostante, considerate le variazioni dei
trimestri precedenti, la spesa totale annua 2004 diminuirà, del 2,7% a valori
correnti e del 5% a valori costanti, rispetto a quella dell'anno precedente.
L'impatto dell'energia elettrica sull'inflazione sarà dunque positivo
quest'anno. Infatti, a fronte di una crescita attesa del livello generale dei
prezzi nel 2004 poco sopra al 2%, il prezzo medio dell'energia elettrica,
comprensivo di imposte, registra una diminuzione superiore al 2,5%, ovvero una
riduzione in termini reali di oltre cinque punti percentuali.
L'adeguamento delle tariffe ai prezzi internazionali dei combustibili con il
metodo precedente all'avvio della borsa elettrica e dell'Acquirente unico
avrebbe determinato un aumento di circa il 4% delle tariffe sia in media
nazionale sia per il settore domestico.
Gas metano. La media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti
petroliferi, cui è indicizzato il prezzo del gas metano, è aumentata nel
periodo dicembre 2003 - agosto 2004 rispetto ai nove mesi precedenti,
determinando un aumento che, al netto della riduzione determinata dalle nuove
tariffe di distribuzione deliberate oggi, è pari allo 0,8% in media nazionale
comprese le tasse. L'aumento trimestrale odierno è pari a 0,39 centesimi di
euro per metro cubo: per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi
all'anno, 116 al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 7 euro
all'anno; tuttavia, poiché l'attuale aumento segue due trimestri di stabilità
e uno di riduzione, la spesa famigliare totale annua nel 2004 diminuirà, del
3,4% a valori correnti e del 5,6% a valori costanti, rispetto a quella dell'anno
precedente.
Il prezzo finale per chi utilizza meno di 200 mila metri cubi all'anno, definito
dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto
a loro eventuali diverse proposte costituisce la somma delle seguenti voci di
costo: distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,5 centesimi di euro/mc
(pari al 13,2 % del totale), trasporto nazionale 2,9 (5,1%), stoccaggio 0,9 (1,6
%), commercializzazione all'ingrosso 3,8 (6,7%), commercializzazione al
dettaglio 2,3 (4,2 %), materia prima 13,6 (24 %); imposte 25,7 (45,2 %), per un
prezzo finale medio pari a 57,08 centesimi di euro/mc.
Come per l'energia elettrica, anche l'impatto del gas sull'inflazione sarà
positivo nel 2004. Il valore medio del prezzo del gas nell'anno, in rapporto
alla crescita del livello generale dei prezzi, si traduce infatti in una
riduzione in termini reali di circa due punti percentuali.
Tariffe di distribuzione gas. L'Autorità ha definito le tariffe di
distribuzione del gas per il secondo periodo regolatorio (1 ottobre 2004 - 30
settembre 2008), che si riducono dal primo ottobre del 6,3%. La componente della
tariffa di distribuzione pesa sulla tariffa finale del gas per il 13,2%. Il
nuovo sistema tariffario semplifica significativamente quello in vigore negli
scorsi quattro anni, in coerenza con l'evoluzione organizzativa del settore e in
particolare per l'avvenuta separazione tra le attività di distribuzione da
quelle di vendita.
Con il nuovo sistema sarà possibile conoscere le tariffe di ciascuna area di
distribuzione semplicemente applicando un coefficiente specifico di area ad una
struttura tariffaria predefinita omogenea a livello nazionale. Ciò permetterà
una più immediata e trasparente conoscenza dei valori tariffari praticati nelle
aree di distribuzione, facilitando l'analisi dei costi per le imprese nuove
entranti sul mercato della vendita al dettaglio; nel sistema precedente gli
operatori dovevano gestire differenti classi di consumo e tariffe per oltre 2000
aree. In futuro sarà sufficiente conoscere il valore della singola zona
rispetto a quello della media nazionale.
Per il tasso di remunerazione del capitale investito delle imprese di
distribuzione, è stato fissato un valore di 7,5%, (8,8% il precedente). Il
tasso di recupero della produttività (price cap: riduzione predefinita annuale
dei costi riconosciuti in tariffa) è del 5% (rispetto al 3% fino ad ora
applicato ai costi complessivi dell'attività), mentre nel nuovo sistema il
price cap sarà limitato ai costi di gestione e ammortamento, in conformità con
quanto già disposto per il settore elettrico.
I contributi a favore di clienti economicamente disagiati, anziani e disabili,
previsti già nel precedente periodo regolatorio viene mantenuta e rafforzata.
Tali contributi, pari all'1% dei ricavi delle imprese di distribuzione possono
essere richiesti dai Comuni a favore delle utenze disagiate. Per diffondere
maggiormente l'applicazione di tale favorevole misura (per ora attivata da circa
300 Comuni su 6.600) l'Autorità si avvarrà della collaborazione delle
associazioni dei consumatori e dell'ANCI.
Qualità e sicurezza del servizio gas. Parallelamente alla definizione
delle tariffe di distribuzione, l'Autorità ha approvato il testo unico delle
disposizioni relative alla sicurezza della distribuzione ed alla qualità
commerciale dei servizi di distribuzione e vendita di gas, che regolamenta
l'attività di circa 1.000 aziende tra distributori di gas naturale, venditori
di gas naturale e fornitori di altri tipi di gas a mezzo rete.
Aumenta la sicurezza: in aggiunta agli obblighi di ispezione programmata delle
reti per l'individuazione di fughe di gas, viene introdotto il monitoraggio
della rapidità degli interventi di eliminazione delle fughe di gas su
allacciamenti e misuratori e vengono introdotte penalità nel caso di mancato
rispetto dello standard di tempestività per l'arrivo della squadra di pronto
intervento sul luogo di chiamata. Vengono fissati inoltre obblighi di completa
sostituzione o risanamento delle vecchie tubazioni in ghisa, al fine di ridurre
i rischi di dispersioni di gas, da ultimare nell'arco di 10 anni, ma da
realizzare comunque per almeno il 30% nei prossimi 4 anni.
Prende l'avvio il monitoraggio dei servizi di call-center dei venditori di gas
con una maggiore attenzione agli indennizzi corrisposti ai clienti finali ed ai
reclami per una migliore comparazione tra i diversi venditori: ciò al fine di
favorire la scelta di un nuovo fornitore da parte del cliente finale. Migliora
il controllo dei dati di qualità comunicati dagli esercenti attraverso una
nuova metodologia standardizzata di controllo dei dati, con penalità a carico
degli esercenti in caso di non conformità alle direttive dell'Autorità.