Comunicato stampa
Gas: adozione di misure sulla "materia prima”, in coerenza con le decisioni del Consiglio di Stato
Milano, 25 gennaio 2007
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha avviato un procedimento per la
modifica del regime di aggiornamento della componente "materia prima”, relativa
alle condizioni economiche di fornitura del gas naturale a decorrere dall'1
gennaio 2005. Nell'ambito del procedimento, la cui conclusione è prevista entro
termini coerenti con quelli fissati dalla deliberazione n. 266/06, verrà diffuso
un documento di consultazione.
L'intervento si rende necessario in conseguenza delle pronunce rese l'11 gennaio
2007 dall'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato in due controversie
riguardanti la deliberazione n. 248/04, che aveva introdotto, nel predetto
regime di aggiornamento, un meccanismo di tutela dei consumatori finali
contrattualmente ritenuti più deboli.
In particolare, l'Adunanza Plenaria, ha preso atto dell'improcedibilità degli
appelli proposti dall'Autorità avverso due sentenze del TAR Lombardia (rese nei
confronti di Anigas e della società Gas della Concordia), e ne ha definito gli
effetti anche in relazione alla precedente decisione con cui il Consiglio di
Stato (sentenza n. 3352/06, resa nei confronti della società Hera Trading) aveva
già ritenuto la deliberazione n. 248/04 perfettamente legittima e coerente con
le esigenze che essa mirava a tutelare.
L'Adunanza Plenaria ha evidenziato che, se da un lato l'improcedibilità degli
appelli sulle sentenze Anigas e Gas della Concordia ha determinato
l'annullamento della deliberazione n. 248/04 con effetti per tutti gli operatori
(stante il carattere generale del provvedimento) dall'altro lato, tuttavia, la
natura processuale di tale annullamento non preclude il potere dell'Autorità di
riprovvedere.
Anzi, l'Adunanza Plenaria ha precisato che l'Autorità ha il potere-dovere di
provvedere nuovamente al fine di riparare alle conseguenze della sopravvenuta
caducazione di un provvedimento che lo stesso Consiglio di Stato ha giudicato
legittimo, con la citata sentenza n. 3352/06.