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Comunicato stampa

Trimestre luglio-settembre 2005: ferma l'elettricità, in aumento il gas (3,7%)

Milano, 29 giugno 2005

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha provveduto all'aggiornamento

trimestrale delle tariffe dell'elettricità e di quella di riferimento del gas.

L'elettricità non aumenta - sia per le famiglie che in media nazionale -

nonostante i forti recenti rialzi dei prodotti petroliferi e dei combustibili

utilizzati per la produzione di elettricità (+18,6% l'incremento del petrolio

rispetto al trimestre precedente). L'Autorità ha potuto compensare l'aumento

delle componenti tariffarie relative al costo della produzione utilizzando gli

accantonamenti destinati al rimborso degli stranded cost, così come resi

disponibili dal decreto del Ministero delle attività produttive del 22 giugno

2005, e sospendendo transitoriamente altre componenti tariffarie il cui gettito

risultava anticipato rispetto al riconoscimento alle imprese dei relativi

rimborsi. Aumenta invece del 3,7 per cento la tariffa di riferimento del gas

metano in conseguenza dei prolungati rialzi del petrolio e degli altri

combustibili ai quali è attualmente indicizzato il valore tariffario della

materia prima gas. Le delibere dell'Autorità sono disponibili sul sito

www.autorita.energia.it

Per l'elettricità, gli andamenti dei prezzi dei combustibili per la

produzione elettrica, che incidono sui prezzi degli acquisti di elettricità

operati dall'Acquirente Unico per il mercato vincolato, hanno determinato un

aumento della relativa voce di tariffa del 6,2% compensato per la gran parte

(grazie ai fondi resi disponibili dal richiamato decreto ministeriale) dalla

diminuzione della componente relativa agli incentivi per le fonti rinnovabili e

assimilate (CIP6) e il ridimensionamento transitorio di altre componenti

tariffarie relative agli oneri di sistema. Si sottolinea che le strategie di

acquisto dell'Acquirente Unico hanno permesso un contenimento del costo della

componente produzione elettrica di circa il 3% rispetto a quello che sarebbe

stato l'onere determinato con il precedente sistema di aggiornamento tariffario,

basato esclusivamente sugli andamenti dei prezzi internazionali dei

combustibili.

Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225

kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica, la

tariffa elettrica del prossimo trimestre resta quindi pari a quella già in

vigore di10,84 centesimi di euro per kWh al netto delle imposte.

Anche la tariffa media nazionale, al netto delle imposte, resta pari a 10,67

centesimi di euro per kWh ed è composta dalle seguenti voci: trasmissione,

distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei relativi costi di

perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2,30 centesimi di euro

per kWh (21,5%); produzione, dispacciamento e vendita (compresi i relativi costi

di perequazione) 7,50 centesimi di euro per kWh (70,3%); componenti specifiche

(certificati verdi, interrompibilità, disponibilità impianti e

riconciliazione) 0,20 centesimi di euro per kWh (1,9%); oneri generali di

sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle

reti isolate, perdite, regimi tariffari speciali) 0,67 centesimi di euro per kWh

(6,3%).

Per il gas, la variazione nel periodo settembre 2004 - maggio 2005

rispetto ai nove mesi precedenti della media delle quotazioni dei greggi e dei

prodotti petroliferi, cui è indicizzato il valore della materia prima, ha

determinato un aumento pari al 3,7% in media nazionale comprese le tasse.

L'aumento trimestrale odierno è pari a 2,22 centesimi di euro per metro cubo:

per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116 al mese)

l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 31 euro all'anno.

Il prezzo finale per chi utilizza fino a 200 mila metri cubi di gas all'anno,

definito dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai

venditori accanto a loro eventuali diverse proposte, è ora pari a 62,29

centesimi di euro/mc. e costituisce la somma delle seguenti voci di costo:

distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,53 centesimi di euro/mc (pari al

12,1% del totale), trasporto nazionale 2,92 centesimi di euro/mc (4,7%),

stoccaggio 0,95 centesimi di euro/mc (1,5%), commercializzazione all'ingrosso

3,84 centesimi di euro/mc (6,2%), commercializzazione al dettaglio 2,39

centesimi di euro/mc (3,8%), materia prima 17,30 centesimi di euro/mc (27,8 %);

imposte 27,36 centesimi di euro/mc (43,9 %). Rispetto al trimestre precedente,

le imposte registrano una variazione pari a 1,24 centesimi di euro/mc,

intervenuta lo scorso 1 gennaio.