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Comunicato stampa

Ridotti i prezzi del gas (media -2,3%) in vigore da gennaio a tutela dei piccoli consumatori

Abrogati i sussidi incrociati: maggiori riduzioni sull'80% delle forniture; aumenti graduali in tre anni per il 20%

Milano, 16 dicembre 2003

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito il prezzo che le

società di vendita di gas sono tenute obbligatoriamente ad offrire dall'1

gennaio 2004, accanto a proprie diverse condizioni, ai piccoli consumatori del

commercio, dell'artigianato e del settore domestico. In questa prima fase del

mercato liberalizzato, che vede i consumatori liberi di scegliere il proprio

fornitore ma in un contesto non ancora pienamente concorrenziale, l'obbligo di

offrire il prezzo definito dall'Autorità permette ai consumatori di valutare la

convenienza delle altre offerte proposte dai venditori.

Oltre che sul sito dell'Autorità, i nuovi prezzi di fornitura del gas

naturale dovranno essere pubblicati anche su quelli dei venditori, con evidenza

di ciascuna delle singole componenti costitutive del prezzo finale. L'Autorità

si riserva, entro il 31 luglio 2005, di verificare il grado di concorrenza del

mercato allo scopo di un'eventuale revoca o modifica dell'obbligo per i

venditori di offrire i prezzi definiti in esito a tale provvedimento.

Il provvedimento, approvato il 4

dicembre e disponibile sul sito internet www.autorita.energia.it, definendo i

costi di commercializzazione ed avviando l'eliminazione dei sussidi incrociati

(consumatori "sovvenzionati" da altri consumatori), completa la

riforma delle tariffe del gas avviata nel 2000.

Nel precedente contesto monopolistico, prima dell'avvio della

liberalizzazione, la tariffa del gas non distingueva tra le varie voci di costo

del servizio, ed era definita a partire dai costi dichiarati dagli operatori.

L'Autorità ha invece identificato le principali attività che compongono il

servizio del gas e ha definito tra il 2000 e oggi le tariffe e i prezzi per

l'attività di distribuzione, trasporto, stoccaggio e commercializzazione,

prevedendo meccanismi tariffari che incentivano l'efficienza. Oltre a queste

componenti l'Autorità ha anche riformato il meccanismo di rimborso del costo

della materia prima, che dipende dall'andamento dei prezzi internazionali.

Con il nuovo provvedimento, L'Autorità ha trasferito ai consumatori i

recuperi di efficienza verificatisi tra il 2001 e il 2003 e il 50% delle

riduzioni medie registrate sul mercato all'ingrosso a partire dal 2002 per

l'attività di commercializzazione. Questi interventi portano complessivamente

ad una riduzione media nazionale di circa 0,77 centesimi di euro/mc (-2,3%). Per

il cliente medio con un consumo di 1400 metri cubi annui ciò si traduce in un

risparmio annuo di 12,94 euro (comprese le imposte).

Il prezzo finale per i piccoli consumatori (meno di 200 mila metri cubi

all'anno) definito dall'Autorità e in vigore dal prossimo primo gennaio,

costituisce la somma delle seguenti voci di costo: distribuzione sulle reti

locali e cittadine (8,04 centesimi di euro/mc), di trasporto (2,87), di

stoccaggio (0,95), di commercializzazione all'ingrosso (3,84) e al dettaglio

(2,39). Il costo della materia prima (oggi 14,02 centesimi di euro/mc) si

aggiorna ogni tre mesi in base all'andamento dei prezzi internazionali: le prime

stime indicano la sua riduzione dal primo gennaio. Le imposte pesano in media

per 25,93 centesimi di euro/mc.

Sussidi incrociati. Per favorire l'estensione del servizio gas su tutto il

territorio nazionale, le tariffe del passato prevedevano valori superiori,

rispetto al costo effettivo del servizio, per le località con elevati consumi

medi annui per cliente e valori inferiori per le località caratterizzate da

bassi consumi medi annui, con alti costi unitari, tali da scoraggiare il

consumo. Di fatto, i consumatori di numerose località, in particolare a clima

temperato, sono stati "sovvenzionati" dai maggiori prezzi pagati da

altri consumatori, perlopiù delle aree più fredde del Paese. Nel mercato

liberalizzato i sussidi incrociati sono destinati ad annullarsi perchè

impediscono la corretta formazione dei prezzi e lo sviluppo della concorrenza.

Il provvedimento dell'Autorità abolisce gradualmente tali sussidi e riporta i

prezzi di tutte le singole aree servite al livello dei costi effettivi.

Ciò comporta riduzioni medie di 1,18 centesimi di euro per circa l'80% del

gas fornito e aumenti medi di 0,89 centesimi di euro per il restante 20%. Gli

aumenti saranno in gran parte compensati dalla riduzione del prezzo della

materia prima prevista a fine anno, e per il resto gradualmente trasferiti ai

consumatori finali con un meccanismo di compensazione in vigore fino al 2006.

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