Comunicato stampa
Decisi i criteri di ammissione ai benefici previsti per gli impianti di cogenerazione
Milano, 19 marzo 2002
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha stabilito i criteri di
ammissione degli impianti di cogenerazione ai benefici previsti dai decreti di
liberalizzazione dell'energia elettrica e del gas. La delibera,
di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è disponibile sul sito
internet www.autorita.energia.it
Gli impianti di cogenerazione consentono risparmi energetici e un più
ridotto impatto ambientale rispetto alle produzioni separate delle stesse
quantità di energia elettrica e calore. Per tali motivi la produzione degli
impianti di cogenerazione gode della priorità di dispacciamento nelle reti,
indipendentemente dal merito economico, come previsto per le produzioni di
energia da fonti rinnovabili. Inoltre le imprese che importano o producono più
di 100 milioni di kWh all'anno da fonti non rinnovabili sono esentate, per la
quota di energia prodotta con impianti di cogenerazione, dall'obbligo di
immettere nel sistema elettrico nazionale il 2% di nuova energia elettrica
prodotta con fonti rinnovabili.
Per l'attribuzione dei benefici non è sufficiente la produzione congiunta di
elettricità e calore da uno stesso impianto, ma è necessario che gli impianti
garantiscano un significativo risparmio di energia, come previsto dalla
definizione di cogenerazione introdotta dal decreto di liberalizzazione del
mercato elettrico, recepita dall'Autorità nella sua delibera.
L'Autorità ha stabilito che, agli effetti dei benefici previsti, sono
impianti di cogenerazione quelli che soddisfano contemporaneamente, con
riferimento a ciascun anno solare, due condizioni: un risparmio energetico del
10% per ogni nuova sezione di impianto (8% per i rifacimenti; 5% per le
esistenti) e la produzione di almeno il 15% di energia termica sul totale della
produzione complessiva elettrica e termica.
Il rispetto delle due condizioni varia in funzione di altri parametri, come
la taglia della sezione di impianto, la tipologia dei combustibili utilizzati e
la destinazione prevalente dell'energia termica prodotta. Ciò per tener conto
delle differenti prestazioni che caratterizzano gli impianti cogenerativi di
piccola taglia (generazione distribuita) dagli impianti di taglia più elevata,
gli impianti che utilizzano combustibili diversi, gli impianti esistenti da
quelli di nuova realizzazione, gli impianti caratterizzati da elevati
investimenti nelle reti di teleriscaldamento da quelli destinati prevalentemente
ai processi industriali e al rinnovo del parco termoelettrico nazionale.
In Italia sono oggi in esercizio circa mille impianti cogenerativi, per una
produzione annua di circa 60 miliardi di kWh, pari a circa un quarto della
produzione termoelettrica complessiva.