Atti e documenti
Monitoraggio Retail - Dinamiche concorrenziali
clienti domestici
Nel 2023 migliora leggermente il grado di concorrenzialità della vendita di energia elettrica ai clienti domestici, rispetto all’anno precedente. Tutti i relativi indici di concentrazione tornano a diminuire nel 23 sia in termini di energia fornita che punti serviti, dopo che nel 2022 erano aumentati nonostante la tendenza a diminuire osservata a partire dal 2018. L’HHI è superiore a 2.300 in entrambi i metodi di calcolo, mantenendosi sopra la soglia di 2.000, considerata come rappresentativa di mercati caratterizzati da criticità a livello concorrenziale. Tale aspetto di potenziale criticità continuerà ad essere monitorato, tenendo comunque in considerazione gli impatti dell’introduzione dei Servizio a Tutele Graduali dedicato ai clienti domestici non vulnerabili, al fine di valutarne l'evoluzione e i possibili impatti sulla dinamica concorrenziale e capire se i limiti all’azione concorrenziale delle imprese di minori dimensioni possano essere legati anche agli impatti sulla sostenibilità finanziaria di tali imprese della congiuntura di elevata volatilità ed elevati livelli dei prezzi all’ingrosso, che ha protratto i suoi i suoi effetti almeno su parte del 2023. In particolare, l'analisi della struttura dell'offerta mostra che nel 2023:
- i livelli di concentrazione sono elevati. I primi tre operatori servono complessivamente una quota rilevante del mercato libero, pari al 63,0% in termini di energia (-0,4 p.p.) e al 63,5% in termini di punti (-0,3 p.p.). Più nello specifico, solo il primo operatore serve il 45,8% dell’energia fornita nel mercato libero e il 46,1% dei relativi punti;
- la diminuzione degli indici di concentrazione è principalmente legata alla diminuzione delle quote di mercato libero del primo operatore. Nel 2023 questo riduce di -0,9 p.p. la quota in termini di energia e di -0,7 p.p. quella in termini di punti serviti, il secondo aumenta rispettivamente di +0,3 p.p. e +0,2 p.p. le quote in termini di energia e di punti serviti. Il terzo operatore, invece, le aumenta entrambe di +0,2 p.p.;
- gli operatori di grandi dimensioni (cluster con quote superiori al 5%) coprono il 58,3% del mercato libero (-0,6 p.p. rispetto all'anno precedente). Gli operatori di dimensioni medio-grandi (tra il 2% e il 5%) e gli operatori di piccola dimensione (con quote inferiori allo 0,5%) aumentano in aggregato la loro quota di mercato, esercitando una efficace pressione concorrenziale sugli operatori di dimensioni grandi (superiori al 5%) e medio piccole (tra lo 0,5% e il 2%). Nel 2023 servono rispettivamente il 16,5% (+0,9 p.p.) e il 13,2% (+0,1 p.p.) del mercato libero. Conseguentemente, gli operatori di dimensioni medio-piccole (tra lo 0,5% e il 2%) il 12,0% (-0,4 p.p.) del mercato libero;
- il piccolo incremento del peso dei piccoli operatori (con quota inferiore allo 0,5%) è associato a un livello di frammentazione stabile di tale cluster. In termini relativi, la quota di energia mediamente fornita all'interno del cluster dei piccoli gruppi societari rimane costante nell'ultimo anno. È stabile anche la base di clienti servita in media degli operatori con meno di 50.000 clienti.
vedi anche ➡ Quote di mercato per cluster di venditori e Ampiezza della base clienti nel mercato libero dei piccoli venditori
Nel 2023, si approvvigiona nel mercato libero in media il 70,9% dei clienti domestici (a dicembre dello stesso anno il 73,1%), prelevando il 76,4% dell'energia complessivamente fornita ai clienti di detta tipologia.
Il tasso di uscita dal servizio di Maggior tutela, pari 4,2%, è in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente (-2,3 p.p.). Pochi clienti rientrano in tutela. Il tasso di rientro è pari allo 0,3%. In altri termini, per ogni 14 clienti domestici che escono dalla Maggior tutela ne rientra uno soltanto.
Da ultimo, il vantaggio competitivo in capo agli esercenti del servizio di Maggior tutela permane a livelli elevati, seppur in diminuzione. Nel 2023, rispetto al totale dei clienti domestici che passano al libero mercato sulle reti del campione del monitoraggio retail (con oltre 50.000 punti) il 42,5% sceglie come fornitore il venditore collegato all'impresa di distribuzione (-17,3 p.p.). Per la prima volta dal 2012 , per i clienti domestici, tale indicatore scende al di sotto del 50%.Sulle reti di minori dimensioni, con meno di 50.000 punti, il 50,2% delle uscite dalla maggior tutela è avvenuto verso il venditore collegato al distributore (-6,3 p.p.).
La dinamicità, seppur meno accentuata di quella della clientela altri usi in BT e in MT, è in costante in aumento rispetto al passato. In particolare, nel 2023 il 20,2% ha cambiato fornitore (+0,8 p.p.), di cui 15,7% nel solo mercato libero. Inoltre, il 15,0% ha rinegoziato il contratto col proprio venditore (massimi storici, +3,3 p.p.). L’andamento degli ultimi anni va comunque valutato alla luce delle dinamiche correlate agli eventi pandemici, della situazione congiunturale di elevati prezzi all’ingrosso iniziata nella seconda metà del 2021. Nonostante la dinamica dei prezzi all’ingrosso tenda a riallinearsi, con qualche oscillazione, a valori prossimi a quelli del periodo precrisi, infatti, questi non sono ancora raggiunti nel corso del 2023.
In conclusione, continuano a rimanere significativi, seppure con segnali di miglioramento, gli elementi critici per la concorrenzialità del mercato della vendita ai clienti domestici, quali la forte concentrazione, il vantaggio competitivo degli esercenti la maggior tutela, la presenza di barriere alla crescita e la minore dinamicità dei clienti. La limitata concorrenzialità del segmento dei clienti domestici è in parte attribuibile alla ridotta capacità di scelta che in media caratterizza detti clienti1, che non sembra ancora adeguata a cogliere a pieno i benefici del mercato libero e resta comunque a livelli inevitabilmente inferiori rispetto ad altre tipologie di clienti2. È dunque importante continuare a monitorare l'evoluzione di tali aspetti, in modo da verificare che i miglioramenti conseguiti negli anni precedenti si consolidino nel tempo, permettendo il trasferimento a questi ultimi dei benefici della concorrenza, anche attraverso le opportunità di crescita dei fornitori di minori dimensioni e un maggior empowerment dei clienti.
1 Come già indicato nei precedenti Rapporti, la scarsa partecipazione della domanda è evidenziata anche dalle indagini demoscopiche avviate dall'Autorità in merito ai comportamenti e alle scelte dei clienti nei mercati energetici liberalizzati. Per il 2022, da tali indagini emerge in primo luogo che, nonostante l’incremento rispetto al passato di clienti che cambia fornitore in maniera proattiva, rimane significativa la quota di clienti che cambia solo dopo essere stata contattata dal call center o da un agente di vendita. Inoltre, emerge la scarsa conoscenza delle opportunità offerte dal mercato da parte dei clienti che sono rimasti nei servizi di tutela. Per maggiori dettagli in merito all’indagine demoscopica dell’Autorità afferente al monitoraggio retail del 2022, è possibile consultare il Rapporto di monitoraggio sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell'energia elettrica e del gas, Rapporto 342/2022/I/com.
2Le analisi di utilizzo del Portale Offerte, parallelamente, continuano ad evidenziarne anche un limitato utilizzo, ancorché in aumento a partire dalla seconda metà del 2021. Ciò fa presumere che la sottoscrizione delle offerte da parte del singolo cliente continui in modo prevalente ad essere effettuata dopo essere stato contattato da un call center o da un agente di vendita e che il cliente, non verificando sul Portale Offerte le informazioni acquisite tramite altri canali, non sfrutti la potenzialità degli strumenti a sua disposizione per effettuare una scelta consapevole. Risulta pertanto necessario proseguire con le azioni volte ad incrementare la diffusione della conoscenza del Portale Offerte e a stimolarne il suo utilizzo presso l’utenza diffusa.