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Comunicato stampa

Le proposte dell'Autorità per la riforma delle tariffe dell'energia elettrica

Diffuso il documento per la consultazione

Milano, 27 novembre 1999

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso oggi un documento

per la consultazione contenente le proprie proposte per la riforma delle

tariffe dell'energia elettrica per i clienti vincolati che non accedono al

libero mercato. Il documento, disponibile su internet (www.autorita.energia.it)

è in distribuzione fin da oggi presso la sede di Milano, in piazza Cavour 5 e

l'ufficio di Roma, in via dei Crociferi 19, e sarà inviato ai soggetti

interessati che ne faranno richiesta.

Le audizioni con i soggetti interessati: associazioni dei consumatori,

associazioni ambientaliste, sindacati e imprese esercenti, sono previste entro

la terza settimana di dicembre. A motivo della complessità dell'argomento le

audizioni saranno precedute da seminari illustrativi. Le decisioni che

l'Autorità assumerà al termine del processo di consultazione saranno operative

con l'inizio del prossimo anno.

Processo di riforma

Il documento diffuso oggi arriva al termine di un percorso iniziato nel

giugno 1997 quando l'Autorità, in conformità al disposto della legge

istitutiva, ha avviato la riforma delle tariffe del sistema elettrico,

illustrando i principi cui si sarebbe attenuta. A partire da luglio 1997

l'Autorità ha introdotto un nuovo meccanismo di rimborso dei costi dei

combustibili utilizzati per la produzione di energia elettrica abolendo il

riconoscimento nelle tariffe a piè di lista dei costi sostenuti e ha introdotto

stimoli affinché le imprese elettriche aumentino il rendimento degli impianti e

migliorino le loro strategie di acquisto dei combustibili. Nel mese di marzo

1998 l'Autorità ha diffuso le linee guida per la riforma complessiva delle

tariffe e della qualità del servizio elettrico e nel febbraio 1999 ha definito

condizioni e tariffe per il trasporto dell'energia elettrica da parte di

soggetti terzi sulle reti, consentendo la stipula dei primi contratti sul libero

mercato, in coincidenza con l'entrata in vigore della direttiva europea. Nel

giugno 1999 il Governo ha chiesto all'Autorità una valutazione degli effetti

della riforma sulla redditività dell'Enel, in una prospettiva di gradualità

nel passaggio dal mercato vincolato al mercato libero come previsto nel DPEF

2000-2003. Il documento dell'Autorità, pubblicato lo scorso 6 settembre, ha

delineato il quadro tariffario generale all'interno del quale si attuerà la

riforma, determinando una riduzione complessiva dei ricavi riconosciuti. La

riforma dell'Autorità comporta al netto del costo dei combustibili una

riduzione tariffaria media nazionale, del 17% nei prossimi quattro anni.

L'Autorità ha infatti verificato i costi industriali del servizio di produzione

e trasmissione, distribuzione e vendita, riconosciuti dall'attuale tariffa,

riducendoli rispettivamente del 18% e del 9% e introducendo un price cap del 4%

reale per ciascun anno. Il documento che si propone ora costituisce il passaggio

fondamentale di un processo di riforma coerente con il nuovo assetto del sistema

elettrico nazionale che si va delineando in attuazione del decreto 79/99 di

recepimento della direttiva europea.

Gli obiettivi

Le proposte dell'Autorità, suscettibili di variazioni, integrazioni e

formulazioni alternative, affermano il principio della rispondenza delle tariffe

ai costi e alla qualità del servizio ricevuto e confermano la tariffa unica

nazionale pur introducendo elementi di flessibilità e imprenditorialità

coerenti con il processo di graduale liberalizzazione dell'offerta di energia

elettrica. Il mantenimento di uno stretto controllo amministrativo delle tariffe

rimane necessario, fino a quando il servizio non sarà offerto in regime di vera

concorrenza, per prevenire distorsioni nell'esercizio del potere di mercato da

parte delle imprese.

Tipologie di utenza

L'Autorità propone di passare dalle attuali 52 classi tariffarie, troppo

numerose e in gran parte basate sulla destinazione e sull'impiego dell'energia

elettrica, e non sulle caratteristiche e, conseguentemente, il costo del

servizio offerto, a 9 tipologie di utenza omogenee. Innanzitutto le tipologie si

differenziano in base al livello di tensione, alta, media o bassa, a cui il

cliente è allacciato che determinano differenti costi di distribuzione,

progressivamente maggiori. Per l'illuminazione e per l'utenza domestica vengono

previste tipologie di utenza diverse dagli altri utenti, a motivo

rispettivamente dei profili di consumo e della maggior tutela prevista per i

clienti domestici. Inoltre si prevede la distinzione di tipologia tra i clienti

che pur potendo accedere al mercato libero sceglieranno di non farlo e quelli

che per ora non godono di questo diritto, per evitare che le imprese

distributrici favoriscano gli uni a scapito degli altri.

Opzioni tariffarie

Per gli utenti non domestici (imprese industriali, commercio e artigianato)

l'Autorità propone un meccanismo di regolazione basato su limiti massimi ai

ricavi tariffari delle imprese distributrici. Il meccanismo permette la

formulazione di opzioni tariffarie rispondenti alle specifiche esigenze degli

utenti che dovranno essere approvate dall'Autorità ed offerte senza

discriminazioni a tutti gli utenti appartenenti ala stessa tipologia di utenza.

Per i clienti domestici l'Autorità propone un meccanismo di maggior tutela

in cui è l'Autorità a fissare direttamente le tariffe che le imprese devono

obbligatoriamente offrire. I distributori potranno comunque proporre

all'Autorità tariffe speciali, tra le quali le multiorarie.

Fascia sociale

Nelle sue proposte l'Autorità conferma la sostituzione dell'attuale sistema

di fascia sociale, basata sui livelli di consumo, con un sistema tariffario

basato sul reddito dell'utente, in modo da favorire e tutelare esclusivamente

chi si trova in stato di disagio. Nell'attuale regime godono di tariffe

privilegiate, molto inferiori al costo del servizio offerto, anche singoli

utenti o nuclei familiari in grado di pagare il costo reale del servizio e

interessati ad accedere a nuove opzioni contrattuali. Il meccanismo proposto,

basato sul cosiddetto "riccometro", entrerà in vigore in modo progressivo

nei prossimi mesi.

Impegno di potenza

Per il settore domestico, l'Autorità propone un significativo ampliamento

della potenza elettrica impegnata, con l'introduzione di multipli di 1,5 kW fino

a potenza di 6; 10 kW ed oltre per multipli di 5; i distributori potranno

peraltro offrire ulteriori varianti. Per gli utenti non domestici, nel caso in

cui la proposta tariffaria includa l'impegno di potenza, sarà l'utente a

scegliere tra 1,5 kW, 3, 6, 10, 15, 20 con multipli di 5 kW fino a 500 e

multipli di 10 fino ad un massimo di 2.500 kW.

Tariffe speciali

Nell'attuale sistema tariffario alcuni clienti godono di regimi speciali, e

pagano tariffe inferiori al costo del servizio, stabilite per legge (come le

Ferrovie dello Stato, le imprese produttrici di alluminio, la Società Terni).

L'Autorità propone che anche a queste utenze siano applicate le tariffe della

propria tipologia, sostituendo i regimi speciali con l'erogazione di un

contributo che potrà diminuire nel tempo man mano che questi clienti, potendo

accedere al libero mercato, saranno in grado di contrattare prezzi più

vantaggiosi dell'elettricità.

Gradualità

Le tariffe praticate attualmente ad alcune classi di utenza si discostano

significativamente dai costi di fornitura del servizio. L'allineamento ai costi

comporterà quindi, per tali clienti, variazioni anche sensibili in diminuzione

o in aumento rispetto a quanto pagato fino ad oggi. L'Autorità ritiene

opportuno che tali variazioni avvengano con gradualità nell'arco di tre anni.

La gradualità è in particolare necessaria anche per permettere l'adattamento

dei processi produttivi energivori ai diversi costi di approvvigionamento e dare

ai grandi clienti industriali la possibilità di avvalersi del mercato libero.

Livello tariffario medio

Indipendentemente dall'assetto finale del nuovo sistema tariffario sottoposto

a consultazione, la sua introduzione determina una riduzione media nazionale del

costo dell'energia elettrica stimata di circa il 6% pari a circa 13 lire per kWh

per l'anno 2000 a partire dal prossimo primo gennaio. In conseguenza del rialzo

dei prezzi internazionali dei combustibili e del valore del dollaro nel periodo

agosto/novembre 1999, l'Autorità stima che la voce di tariffa per il rimborso

di tali costi aumenterà dal prossimo primo gennaio del 4% pari a 8 lire per kWh.

Permane quindi un vantaggio per i consumatori, determinato dall'introduzione

della riforma, con una riduzione di circa il 2%, pari a circa 4 lire per kWh in

media nazionale.

Oneri di sistema

La riforma tariffaria dell'Autorità vuole rendere trasparenti gli oneri

generali del servizio elettrico, che nel passato erano nascosti nelle tariffe e

che nel nuovo ordinamento vengono resi espliciti e coerenti con la prospettiva

di liberalizzazione del mercato elettrico. Per ciascuno di questi oneri

l'Autorità propone una apposita componente tariffaria finanziata con

maggiorazioni sul costo del trasporto dell'energia elettrica, se la sua

copertura è a carico di tutti gli utenti o con maggiorazioni a carico delle

singole tipologie di utenza. E' il caso degli utenti domestici disagiati la cui

tariffa agevolata sarà compensata all'interno della sola utenza domestica.

Tutela ambientale

Il documento indica gli effetti positivi per la tutela dell'ambiente che

saranno prodotti dalla riforma tariffaria. Essi derivano non solo dalla generale

incentivazione dell'efficienza e della riduzione degli sprechi, ma anche dalla

previsione di specifici programmi di gestione della domanda di energia e di

nuove "tariffe verdi" finalizzate alla promozione delle fonti rinnovabili.

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