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Comunicato stampa

Le proposte dell'Autorità per il miglioramento della continuità del servizio elettrico

Milano, 24 novembre 1999

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso le proprie proposte

per il miglioramento della continuità del servizio di distribuzione

dell'energia elettrica. La continuità costituisce il principale requisito

della qualità del servizio, anche nella percezione dei consumatori.

Le associazioni dei consumatori, le associazioni ambientaliste, i sindacati e

le imprese potranno fornire pareri e osservazioni, anche attraverso audizioni.

Il documento di proposta, già disponibile su internet

(www.autorita.energia.it), è anche a disposizione presso la sede dell'Autorità

in piazza Cavour 5, Milano e presso l'ufficio di Roma in via dei Crociferi 19.

Le proposte dell'Autorità sulla continuità del servizio sono parte della

complessiva riforma del sistema elettrico e si integrano con le proposte che

l'Autorità renderà pubbliche tra breve sulla struttura della tariffa finale e

con quelle sulle modalità contrattuali e commerciali già rese pubbliche e in

corso di consultazione.

L'intervento dell'Autorità, sulla base dei poteri conferiti dalla legge,

costituisce una rilevante novità per il nostro Paese. Fino ad oggi non è

esistita nessuna forma di regolamentazione orientata alla riduzione del numero e

della durata delle interruzioni agli utenti; questo fattore primario di qualità

del servizio è stato lasciato alla libera definizione da parte dell'Enel, che

assicura il 93% della distribuzione finale, e delle municipalizzate, che coprono

il restante 7%.

Tre gli obiettivi dell'Autorità: miglioramento complessivo del Paese per

portarlo nel più breve tempo possibile al livello di Paesi europei

confrontabili come Francia e Gran Bretagna, riduzione dei divari Nord-Sud ancora

molto pronunciati nonostante il miglioramento registrato negli ultimi anni e

tutela degli utenti con l'introduzione di indennizzi automatici.

Per superare la situazione attuale in cui nelle diverse regioni d'Italia la

continuità presenta valori molto diversi anche a parità di tipologia del

territorio (città-campagna), l'Autorità propone un intervento in due fasi, la

prima centrata sulla riduzione dei divari e la seconda centrata sul

miglioramento generalizzato.

Nel primo periodo a ognuno dei 300 ambiti territoriali definiti

dall'Autorità per Province e tra aree ad alta, media e bassa concentrazione

abitativa, sarà assegnato un "percorso di miglioramento tendenziale",

stimato dall'Autorità in base ai dati degli ultimi anni. Il rispetto di tale

percorso di miglioramento tendenziale dovrà essere assicurato a fronte della

tariffa esistente e i percorsi saranno più ripidi per le zone più

svantaggiate.

Gli esercenti che riusciranno a migliorare più di quanto previsto

dall'Autorità potranno recuperare i maggiori costi sostenuti, mentre gli

esercenti che non riusciranno a rispettare il miglioramento tendenziale dovranno

pagare una penalità, che ritornerà agli utenti in forma di indennizzi o di

riduzione della tariffa nel periodo successivo.

Una volta che il sistema dei percorsi di miglioramento tendenziale avrà

spinto gli esercenti a migliorare la continuità e quindi a ridurre i divari

oggi esistenti, sarà possibile passare alla seconda fase, nella quale sarà

affermato pienamente il principio della corrispondenza tra tariffa unica

nazionale e livelli di qualità uniformi su tutto il territorio, con

l'introduzione di livelli nazionali di riferimento (suddivisi tra città e

campagna).

Nella seconda fase la tariffa è posta in equilibrio con i costi riconosciuti

dall'Autorità per assicurare i livelli nazionali di riferimento; gli esercenti

che, pur avendo avuto a disposizione il tempo della prima fase, non riusciranno

nella seconda a garantire i livelli di riferimento dovranno versare agli utenti

indennizzi automatici calcolati in base alla differenza tra livello locale

effettivo e livello nazionale di riferimento. Questi indennizzi avranno natura

"collettiva", cioè saranno erogati a tutti gli utenti degli ambiti

territoriali in cui non sono rispettati i livelli nazionali di riferimento.

I livelli tendenziali della prima fase, quelli nazionali di riferimento e la

durata delle fasi saranno decisi dall'Autorità al termine delle consultazioni

ed entreranno in vigore contemporaneamente alla riforma complessiva del sistema

tariffario elettrico.

Le proposte dell'Autorità prevedono anche indennizzi individuali per

proteggere gli utenti dai disservizi più gravi. Per gli utenti industriali

(alimentati in media e alta tensione) è prevista la progressiva introduzione di

standard individuali legati al massimo numero di interruzioni all'anno e alla

durata massima di ogni interruzione. L'applicazione di indennizzi individuali

richiede un sistema di registrazioni delle interruzioni utente per utente, che

gli esercenti devono predisporre secondo quanto previsto da una precedente

delibera dell'Autorità.

Più in generale, l'Autorità intende favorire lo sviluppo di registrazioni

individuali della continuità anche in bassa tensione (artigianato, commercio,

servizi, famiglie), attraverso l'introduzione di appositi misuratori che

potranno essere installati a richiesta dagli utenti dietro pagamento di un

corrispettivo iniziale.

La proposta dell'Autorità prevede anche obblighi di informazione agli

utenti, circolazione di informazioni tecniche tra gli operatori per facilitare

la diffusione delle innovazioni tecnologiche, controlli tecnici e sanzioni in

caso di registrazioni non corrette dei parametri di continuità, nonché

proposte per nuovi argomenti da regolare, quali la stabilità della tensione e

le perturbazioni di breve durata ("buchi" di tensione).

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