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Comunicato stampa

Blackout del 28 settembre 2003: chiuse le istruttorie formali nei confronti di sette imprese proprietarie di porzioni della rete di trasmissione

Milano, 16 gennaio 2007

Nell'ambito dei numerosi e complessi procedimenti avviati sul blackout del 28 settembre 2003, riguardante anche i Paesi confinanti e ben 45 aziende, l'Autorità ha chiuso anche le istruttorie formali avviate nei confronti di sette imprese proprietarie di impianti facenti parte della rete di trasmissione nazionale: Retrasm ASM (Brescia), Enipower Trasmissione (San Donato Milanese), AGSM Trasmissione (Verona), AEM TE (Torino), AEM Trasmissione (Milano), Self Rete Ferroviaria Italiana (Roma), Azienda Energetica Trasmissione Alto Adige (Bolzano).

L'Autorità ha accertato l'estraneità delle suddette sette società ai fatti contestati. La delibera è disponibile sul sito www.autorita.energia.it

RIEPILOGO SINTETICO DEGLI ACCERTAMENTI E DEI PROVVEDIMENTI

Circa il complesso ed ampio insieme di procedimenti attivati, l'Autorità ha dato priorità ai provvedimenti o prescrizioni che, sulla base di quanto riscontrato durante le indagini, si sono dimostrati utili a prevenire ulteriori disfunzioni. Sono ora in fase di conclusione anche le ultime 6 istruttorie su 45 complessive.

Subito dopo il blackout, l'Autorità ha condotto approfondimenti puntuali su tre fasi: i) "innesco" estero del blackout, ii) sua "propagazione" sul territorio nazionale, iii) "ripristino" di una corretta funzionalità del servizio sul territorio nazionale.

Per la fase di "innesco" estero del blackout, l'Autorità ha già da tempo operato coinvolgendo necessariamente gli interlocutori transfrontalieri: ciò ha portato alla evidenza di dinamiche, responsabilità e di possibili rimedi, illustrati in un Rapporto pubblicato il 9 giugno 2004 (deliberazione n. 83/04), inviato ai vari Governi interessati ed alle Istituzioni della UE; un Rapporto che ha già promosso utili provvedimenti, anche interni alla Svizzera, nel cui sistema elettrico si innescò l'evento, poi sofferto in Italia.

Per quanto riguarda le fasi di "propagazione e ripristino", l'Autorità ha avviato procedimenti - per l'eventuale irrogazione di sanzioni - articolati su tre filoni: produzione, trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica.

· Per il primo filone "produzione", nel 2005 hanno "oblato" - cioè hanno posto fine ai procedimenti sanzionatori mediante il pagamento anticipato e in misura ridotta di eventuali sanzioni - sette aziende: CVA, Edipower, Endesa Italia, Enel Produzione, Isab Energy, Ise, Tirreno Power; l'unico produttore oggetto delle indagini che non ha oblato è Enipower. Si ricorda che l'oblazione consiste nella facoltà di porre fine a procedimenti istruttori (facoltà che era offerta con la legge n. 689/81 ai destinatari di eventuali provvedimenti) mediante il pagamento anticipato e in misura ridotta delle eventuali sanzioni. Al fine di aver certezza circa l'applicabilità di tale strumento di "estinzione" è stato necessario, per l'Autorità, attendere il parere del Consiglio di Stato del 15 novembre 2005, il quale ha chiarito che la più recente legge n. 80/05 (nella quale si dispone l'inapplicabilità dell'istituto dell'oblazione ai provvedimenti sanzionatori dell'Autorità stessa) riguarda le sole violazioni commesse dopo l'entrata in vigore della medesima legge.

· Per quanto riguarda i filoni di "trasmissione" (che comprende anche i proprietari di porzioni della rete di trasmissione) e "distribuzione", con l'odierna delibera e quelle precedenti, sono state ultimate le istruttorie relative a quasi tutti i casi: 28 su 33.

L'Autorità sta ora esaminando le ultime 6 posizioni.

Si ricorda, infine, che, solo ai fini della eventuale adozione di provvedimenti prescrittivi, rimangono aperte le istruttorie nei confronti dei soggetti produttori che hanno già esercitato la facoltà di oblazione.

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