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Comunicato stampa

Definite le regole per il libero accesso alle reti locali di distribuzione del gas e per facilitare ai clienti finali la scelta del fornitore

Avviata la consultazione sulle tariffe di distribuzione del gas

Milano, 31 luglio 2004

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito il sistema di regole

per il libero accesso degli operatori (shipper, venditori, clienti finali) alle

reti di distribuzione locale del gas. Il provvedimento

dispone criteri per la stesura dei Codici di distribuzione del gas e regole

immediatamente applicative che facilitano ai consumatori finali la scelta di un

eventuale cambio fra fornitori in competizione trasparente. L'Autorità ha anche

diffuso un documento per la consultazione

sulle tariffe di distribuzione del gas che saranno in vigore dal 1 ottobre 2004

al 30 settembre 2007. I provvedimenti sono disponibili sul sito internet

www.autorita.energia.it

I criteri disposti per i Codici di rete per la distribuzione, che sono

predisposti dalle imprese di distribuzione (circa 450), previa approvazione

dell'Autorità, semplificano l'accesso degli operatori alle reti di

distribuzione locale, favorendo lo sviluppo del mercato e l'ingresso di nuovi

soggetti concorrenti. Al gestore dell'"ultimo miglio" (il tratto di

rete che raggiunge il consumatore finale) è affidato il compito di coordinarsi

con i gestori delle altre reti di distribuzione interposte tra la propria e la

rete di trasporto nazionale: ciò permette agli operatori di avere rapporti con

un solo distributore, e non dover stipulare un contratto per ciascuna delle reti

locali attraversate dal proprio gas. Le reti di distribuzione sono oggi circa

3.150.

Il provvedimento dà disposizioni nel caso che l'impresa di vendita sia

sostituita da altre imprese locali nella fornitura al cliente finale (switching):

questo della sostituzione è, infatti, uno dei fattori critici per la

liberalizzazione del mercato. I distributori locali hanno fino ad ora avuto

comportamenti talora contrastanti con il processo di liberalizzazione.

L'Autorità è dovuta intervenire più volte ordinando la cessazione di

comportamenti lesivi dei diritti degli utilizzatori e permettere l'accesso di un

nuovo operatore alle reti.

Per garantire la massima uniformità possibile tra i vari codici, l'Autorità

ha stabilito di definire, anche in collaborazione con le associazioni di

settore, un codice tipo; le imprese potranno elaborare autonomamente il proprio

codice o adottare quello così definito. Infatti, la presenza di una pluralità

di codici di distribuzione diversi tra loro può, ad avviso dell'Autorità,

costituire un'ulteriore barriera all'ingresso di nuovi operatori e rallentare

l'apertura del mercato.

L'Autorità ha stabilito degli immediati obblighi di informazione a carico

delle imprese di distribuzione che sono tenute a rendere pubbliche, anche

tramite i loro siti internet, tutte le principali informazioni

tecnico-economiche riguardanti le proprie reti nonché i programmi di

estensione, potenziamenti e manutenzione. Obblighi informativi sono posti anche

a carico degli utilizzatori del servizio di distribuzione, per favorire la

corretta allocazione del gas nel passaggio dalla rete di trasporto in alta

pressione (nazionale e regionale) alle reti locali.

Consultazione sulle tariffe di distribuzione. L'Autorità ha anche diffuso un

documento per la consultazione con le proprie proposte sulle tariffe per il

secondo periodo regolatorio (1 ottobre 2004 - 30 settembre 2008), mirate alla

economicità e qualità del servizio per i clienti finali. L'Autorità propone

un'incisiva semplificazione dell'attuale sistema tariffario in coerenza con

l'evoluzione organizzativa del settore degli scorsi anni, ed in particolare per

l'avvenuta separazione tra le attività di distribuzione da quelle di vendita.

Nel nuovo sistema sarà possibile conoscere le tariffe di ciascuna area di

distribuzione semplicemente applicando un coefficiente specifico di area ad una

struttura tariffaria predefinita omogenea a livello nazionale. Ciò permetterà

una più immediata e trasparente conoscenza dei valori tariffari praticati nelle

aree di distribuzione, facilitando l'analisi dei costi per le imprese nuove

entranti sul mercato della vendita al dettaglio; nel sistema precedente gli

operatori dovevano gestire differenti classi di consumo e tariffe per oltre 2000

aree. In futuro sarà sufficiente conoscere il valore della singola zona

rispetto a quello della media nazionale.

Si porranno così le basi per un ulteriore intervento di semplificazione da

adottare a partire dal 1 ottobre 2005, quando saranno definite tariffe omogenee

a livello regionale, passando da valori relativi a oltre duemila aree ai 19

delle Regioni in cui il gas è distribuito. I differenti costi tra le aree

saranno compensati attraverso un sistema di conguagli tra imprese.

Per quanto riguarda l'aggiornamento dei tassi di remunerazione del capitale

investito delle imprese di distribuzione, l'Autorità propone valori compresi

tra il 7,3 e l'8,3% reale pre tasse (rispetto all'attuale 8,8%). Il tasso di

recupero della produttività (price cap: riduzione predefinita annuale dei costi

riconosciuti in tariffa) è proposto tra il 4 e il 6% (rispetto al 3%

attualmente applicato ai costi complessivi dell'attività), mentre nel nuovo

sistema il price cap sarà limitato ai costi di gestione e ammortamento, in

conformità con quanto già disposto per il settore elettrico.

I valori indicati tengono conto dei margini di efficienza ulteriormente

ottenibili nella gestione del servizio, anche per effetto delle riorganizzazioni

aziendali in corso, e degli obblighi per la qualità del servizio, secondo il

documento di consultazione diffuso lo scorso 16 luglio e disponibile sul sito

internet dell'Autorità.

Potranno anche essere svolte specifiche valutazioni per eventuali casi

aziendali che evidenzino significativi impegni per lo sviluppo delle reti e del

servizio.

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