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Comunicato stampa

Tariffe per il bimestre settembre-ottobre 2002: stabile il gas, in aumento l'elettricità (1,7%). L'apprezzamento dell'euro evita maggiori rincari pari al 2%

L'apprezzamento dell'euro evita maggiori rincari pari al 2%

Milano, 28 agosto 2002

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha adeguato le tariffe

dell'elettricità e del gas metano per il prossimo bimestre settembre-ottobre

2002 all'andamento dei prezzi internazionali del petrolio e dei combustibili

degli scorsi mesi. In media nazionale, al netto delle tasse, l'elettricità

aumenta dell'1,7% mentre il prezzo del gas metano resta invariato. Rispetto ai

forti rialzi dei prezzi del petrolio e dei prodotti raffinati (45% il primo, 31%

i secondi da inizio anno) un significativo contributo al contenimento

dell'aumento dell'elettricità e alla stabilità del gas è stato fornito

dall'apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro nel periodo considerato,

che ha determinato un minore aumento stimato del 2% sia per l'elettricità sia

per il gas.

Su base annua, dal confronto con l'analogo bimestre del 2001 la tariffa

elettrica mostra una variazione dell'1,5%, che corrisponde in termini reali ad

una riduzione dello 0,8% (2,3% l'inflazione stimata per lo stesso periodo);

quella del gas mostra una riduzione del 2% che corrisponde in termini reali a

meno 4,3%. La spesa per l'elettricità pesa sul totale dei consumi delle

famiglie italiane per l'1,4%, quella del gas per l'1,8%. Il metodo utilizzato

dall'Autorità ha confermato una forte capacità di stabilizzazione tariffaria

rispetto alle fluttuazioni cui sono soggetti i mercati petroliferi. Le delibere,

di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono disponibili sul sito

www.autorita.energia.it

Elettricità.

L'andamento dei prezzi internazionali dei combustibili

utilizzati per la produzione di elettricità nel quadrimestre aprile-luglio 2002

rispetto al quadrimestre precedente ha determinato un aumento della componente

tariffaria destinata al rimborso di tali costi di 0,14 centesimi di euro per kWh.

In ottemperanza al decreto 26 gennaio 2000 l'Autorità ha anche adeguato il

finanziamento destinato alle attività di smantellamento degli impianti

nucleari, portandolo in media da 0,05 a 0,08 centesimi di euro per kWh.

Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225

kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica,

l'aumento complessivo è dell'1,5%, pari a una maggiore spesa, comprese le

tasse, di circa 0,83 euro a bimestre, 4,98 euro su base annua.

La tariffa media nazionale per i clienti vincolati (consumi singoli inferiori

a 9 milioni di kWh o a un milione se consorziati) per il prossimo bimestre al

netto delle imposte, pari a 10,47 centesimi di euro al kWh, è così composta:

4,48 centesimi (42,8% del totale) a copertura del costo dei combustibili, 2,26

centesimi (21,6%) per i costi fissi di generazione, 2,49 centesimi (23,8%) per i

costi fissi di trasporto e distribuzione, 1,24 centesimi (11,8%) per gli oneri

generali: incentivi e contributi per energie rinnovabili e assimilate, ricerca,

nucleare, stranded cost, reti isolate.

Gas metano.

Per il prossimo bimestre è confermata la tariffa in

vigore per i clienti vincolati (consumi inferiori a 200 mila metri cubi annui:

consumatori domestici, artigiani e piccole imprese) pari a 57,67 centesimi di

euro al metro cubo, così composta: 12,14 centesimi (21%) per la materia prima

(gas prodotto in Italia ed importato), 8,54 centesimi (15%) per l'attività di

trasporto, 10,23 centesimi (18%) per la distribuzione locale, 26,76 centesimi

(46%) per le tasse. I consumi di gas per uso cucina e riscaldamento nei mesi di

settembre e ottobre rappresentano il 7% dei consumi complessivi che ammontano,

per la famiglia in media nazionale, a 1.600 metri cubi all'anno (116 al mese).