Comunicato stampa
Comunicato sull'annullamento della delibera 204/99
Milano, 3 novembre 2000
In merito al ricorso presentato da Acea e altre
municipalizzate minori e alla sentenza del Tar Lombardia che annulla la delibera
n. 204/99 del 29 dicembre 1999, l'Autorità per l'energia elettrica e il
gas comunica di aver già avviato le procedure per l'appello al Consiglio di
Stato con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza.
L'Autorità sottolinea che nella sua sentenza il Tar non ha
accolto alcuno dei motivi di ricorso nel merito della riforma tariffaria avviata
con la delibera 204 e che l'annullamento è unicamente motivato dalla non
contestuale entrata in vigore del previsto sistema di perequazione territoriale
dei costi di distribuzione dell'energia elettrica tra le imprese
distributrici.
L'Autorità ribadisce che il sistema di perequazione dei
costi di distribuzione non può che operare a consuntivo anno per anno, perché
i rimborsi tra imprese devono necessariamente basarsi sui dati effettivi di
consumo degli utenti delle singole aziende. Sul sistema di perequazione l'Autorità
ha diffuso lo scorso 15 giugno un documento
per la consultazione ed il provvedimento è previsto per il prossimo 15
dicembre. Una anticipata entrata in vigore del sistema di perequazione non
avrebbe comportato per gli esercenti, e quindi per chi ha promosso il ricorso,
alcuna entrata a titolo di perequazione nel corso dell'anno 2000.
Se il ricorso dell'Autorità verrà accolto dal Consiglio
di Stato, sarà possibile dar corso alle previste decisioni dell'Autorità
ridando certezza normativa all'insieme della riforma tariffaria. L'annullamento
della delibera 204/99 disposto dal Tar comporta invece il ripristino delle
tariffe in vigore al 31 dicembre 1999 e il conseguente obbligo di restituzione,
da parte dei consumatori, delle riduzioni disposte con la delibera 204 per l'anno
2000. Tali riduzioni, pari al 9,1 per cento della tariffa media nazionale al
netto dei costi di combustibili, ammontano a circa 2250 miliardi di lire, e
hanno in corso d'anno parzialmente compensato gli aumenti tariffari derivanti
dal rialzo del prezzo del petrolio e dal deprezzamento dell'euro.