Milano, 13 dicembre 2019
Nel settore elettrico e nel gas continua l'uscita dai regimi di tutela e i consumatori che hanno scelto il mercato libero si avvicinano alla metà dei clienti totali.
Sono gli elementi di fondo del Monitoraggio del mercato retail 2018, appena pubblicato, che si affianca alle prime anticipazioni sui dati del 2019, già presentati da ARERA in precedenti documenti. In base a quest'ultimi dati nell'elettricità ad aver lasciato la maggior tutela nel 2019 sono il 46,5% dei clienti domestici (circa 13,7 milioni) e già il 59,1% delle piccole imprese (circa 4,1 milioni). Nel gas già a dicembre 2018 sul libero si trovava il 50% dei domestici.
Il Monitoraggio 2018
Elettricità
Le dinamiche concorrenziali nel settore elettrico sono disomogenee tra le tipologie di clienti. Nel 2018 la crescita del numero dei venditori nel mercato libero non si arresta, raggiungendo il numero di 426, +35 unità rispetto al 2017.
Numerosi gruppi societari sono cresciuti anche a livello geografico, allargando la propria presenza sul territorio nazionale: quelli presenti su più della metà delle regioni italiane sono il 53%.
Per contro, la concentrazione a livello nazionale ha un andamento differenziato tra le varie tipologie di clienti.
Per i clienti domestici la quota di mercato libero del primo operatore scende al di sotto della metà, 49,3%, in termini di energia fornita, il 50,4% in termini di punti serviti; mentre complessivamente i primi tre servono il 67,0% del mercato in termini di energia e il 68,3% in termini di clienti.
L'incremento del numero degli operatori è associato ad una frammentazione delle quote di mercato più che ad una loro crescita media, a testimonianza di una facilità di ingresso nel mercato, ma di una difficoltà ad acquisire quote di clienti.
Nel 2018 il 60,4% dei clienti domestici è passato al libero mercato, scegliendo il venditore collegato all'impresa di distribuzione. In totale nel 2018 il 14,1% dei domestici ha cambiato fornitore e il 5,8% ha rinegoziato il contratto col proprio venditore (massimi storici).
Gli elementi critici per la concorrenzialità del mercato della vendita ai clienti domestici (come i fenomeni di concentrazione, il vantaggio competitivo degli esercenti la maggior tutela, la presenza di barriere alla crescita e la minore dinamicità dei clienti) continuano a rimanere significativi, seppure con lievi segnali di miglioramento.
Gas
Anche nel settore del gas naturale aumenta il numero degli operatori attivi nel mercato libero, nel 2018 risultano 396, +9 nuovi gruppi in un anno.
Offerte e prezzi
Nel Portale Offerte di ARERA (www.ilportaleofferte.it) a dicembre 2018 per il settore elettrico erano visualizzabili 774 offerte per i clienti domestici e 705 per le PMI. Il 57% di tutte le offerte erano a prezzo fisso. Inoltre si segnala la forte diffusione delle PLACET (Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela, che possono essere sia a prezzo fisso che variabile), pari al 64% delle offerte disponibili sul portale.
Reclami
La reclamosità (il rapporto tra numero reclami e clienti serviti) nel settore elettrico è diminuita per tutte le tipologie di clienti rispetto al 2017, con un totale di circa 165.200 reclami (su 29,5 milioni di clienti).Morosità
Le richieste di sospensione del servizio per morosità hanno un andamento disomogeneo tra le varie tipologie di cliente e tra mercato libero e servizi di tutela, oltre che una disomogenea distribuzione nelle varie regioni d'Italia. Ad esempio, nel settore elettrico, le richieste di sospensione effettive rispetto al numero di punti serviti, per la Maggior tutela variano dal 2,7% del Nord, al 4,3% del Centro, al 6,2% del Sud. Per il Mercato libero le percentuali sono rispettivamente del 4,2% al Nord, 6,3% al Centro e del 10% al Sud.
Per quanto riguarda i soli domestici, la media nazionale delle richieste di sospensione per la maggior tutela è del 3,5%, con forti variazioni che vanno, ad esempio, dal 6,5% della Campania, al 4,3% del Lazio, al 2% del Veneto e all'1,2% della Valle d'Aosta. Per i domestici del mercato libero la media nazionale è del 5,8%, con variazioni che, ad esempio, vanno dal 11,2% della Campania, al 10,5% della Sicilia, al 5,9% della Toscana, al 4,3% del Piemonte, al 2,1% della Valle d'Aosta.
Come linee di tendenza, per il settore elettrico le richieste di sospensione si riducono per i clienti domestici e per le PMI nel mercato libero. Aumentano invece per le PMI nella maggior tutela e per grandi imprese nel mercato libero.
Anche nel settore del gas naturale le richieste di sospensione per morosità sono più frequenti per i clienti non domestici che per i clienti domestici. Le richieste di sospensione comunque risultano in media più basse che nel settore elettrico[1]. Ad esempio, per i domestici sono l'1,5% per il servizio di tutela e il 4,5% nel Mercato libero. Viene poi confermata la difficoltà nell'eseguire la sospensione per le peculiarità del settore, tra cui l'ancora diffusa presenza di misuratori non telegestiti e la loro scarsa accessibilità.
[1] si precisa che, nel settore del gas, a differenza che per l'elettrico, i distributori sono tenuti a soddisfare le richieste di sospensione solo fino a un prefissato numero massimo e che i misuratori telegestiti che permettano di eseguire da remoto la sospensione della fornitura non sono ancora in funzione in misura comparabile al settore elettrico